L'Isola di Vivara è un suggestivo isolotto del golfo di Napoli, riserva naturale della Stato dal 2002, ma è un'oasi naturalistica protetta dal 1974. L'isola ha una flora e una fauna molto particolari, con la presenza di alcune piante rare e conigli selvatici, oltre a degli splendidi uccelli acquatici.
Forse è la sua variegata fauna ad aver dato l'originario nome all'isola, infatti si dice che il nome derivi dal latino "vivarum", cioè "luogo dove vivono gli animali". Ma forse il nome, più semplicemente, deriva da una distorsione linguistica di Bovino, il nome del duca che la prese in proprietà nel XVII secolo.
La storia dell'isola di Vivara
L'isolotto probabilmente si formò circa 55000 anni fa, infatti esso costituisce il fianco di un vulcano oggi sommerso.
L'isola è sede di importanti ritrovamenti di tipo archeologico risalenti all'epoca micenea. Anche la vicinanza all'isola di Ischia, sede dell'importante colonia greca Pithecussa, è indizio dell'importanza dell'isola in epoca antica.
L'isola in quel periodo era un importante snodo di navigazione di popoli Egei, e i ritrovamenti a Vivara hanno rivelato delle importanti documentazioni sui processi di navigazione tra il XVII e il XIV secolo a.C.
L'isola di Vivara, in epoca romana, probabilmente, era ancora collegata a Procida da una sottile striscia di terra, oggi scomparsa.
Le documentazioni storiche e archeologiche nell'isola scompaiono fino all'epoca moderna, durante quell'intervallo di tempo l'isola prosperò di flora e fauna, senza essere disturbata da alcun intervento umano.
Nel 1681 fu poi costruita una villa sulla sommita del pianoro sommitale, ed essa rimane ancora fino ai tempi odierni, la sola costruzione di una certa importanza.
Carlo III di Napoli, nel XVIII secolo ne fece, invece, una personale riserva dove poter cacciare.L'isola passò per molte mani: dal comune di Procida ad alcuni privati, agli inizi del '900. Fu la famiglia Scotto La Chianca a rilevare la proprietà, che poi andò, fino ai giorni nostri, ai suoi eredi dopo una lunga parentesi in cui l'isola passò all'Ospedale di Procida.
Nel 1972 l'isola fu ceduta in affitto alla Regione campana che ne fece un oasi naturalistica protetta. Mentre un decreto ministeriale la trasformò in Riserva naturale stadale nel 2002. Questo consorzio ancora oggi organizza le visite guidate sull'isola, ma per problemi burocratici l'isola ha dovuto subire una chiusura forzata, che durò per ben 11 anni. Finalmente nel 2013 fu firmato un protocollo d'intesa tra Comune di Procida e il comitato di gestione e l'isola è finalmente tornata disponibile al pubblico.
Come raggiungere Vivara?
L'unico modo per raggiungere l'isolotto di Vivara a piedi è attraverso un ponte di 100 metri di lunghezza, facente parte dell'acquedotto costruito nel 1957 per portare acqua fino ad Ischia, che parte da Procida. L'isola è difficilmente raggiungibile via mare, per l'assenza di arenili adatti allo spiaggiamento o all'attracco di barche. Tutte le coste sono molto scoscese, ciò deriva dalla natura vulcanica del territorio.Ma l'uomo non si è dato per vinto, e in punti più agevoli, come punta d'Alaca o Punta Mezzogiorno, sono stati costruiti degli approdi di fortuna.
Cosa fare e cosa vedere nell'isola di Vivara?
Arrivando da Procida, il primo luogo in cui si arriva è punta Capitello, e attraverso delle scale, fatte costruire per far visitare l'isola ai nobili dell'800, si arriva ad un sentiero che attraversa per lungo l'isola.
Continuando il cammino si arriva ad un gruppo di case rurali, ma la costruzione più importante è sicuramente la casa colonica. Essa è visitabile dal venerdì alla domenica alle ore 11 e alle ore 15. Il tutto va fatto attraverso una prenotazione e un pagamento entro 2 giorni dalla data della visita.
Nell'isola si possono visitare ben due complessi archeologici, uno nel limite ovest dell'isola, e uno all'estremità sud del pianoro. Proprio in questo luogo si trova la cosiddetta "Casa circolare", da cui è visibile l'intero Golfo di Napoli, per una vista indimenticabile e suggestiva.Ma l'isola nei suoi percorsi e sentieri scoscesi presenta tante altre attrazioni, da una fortificazione di età napoleonica ad una torre d'avvistamento, passando per un pozzo e una cisterna. Ma le bellezze dell'isola non si fermano in quelle prodotte dall'uomo, anzi l'isola di Vivara è famosa per la sua natura completamente incontaminata. Infatti la cementificazione del Golfo di Napoli ha risparmiato l'isolotto, che è rimasta una casa ideale per specie animali selvatiche.
Ad abitare l'isola sono numerosi uccelli acquatici e alcuni rettili, come il Geco e la Lucertola campestre. Ma nell'isola ci sono anche molte specie di mammiferi, tra cui parecchi pipistrelli e conigli selvatici, questi ultimi furono introdotti nell'isola a scopi venatori. In quel periodo la densità di conigli crebbe in maniere sconsiderata, ma oggi la specie è molto ridotta.
L'isola, nel momento in cui passa in mano privata, subisce un radicale cambiamente per quanto riguarda la vegetazione. Infatti nell'sola vennero piantati molti vigneti e ulivi. Questo processo di sfruttamento terriero avviene attraverso terrazzamenti, che comportò la distruzione di numerosi arbusti di quercia.
Ma dopo l'abbandono della coltivazione selvaggia, la rigogliosa macchia mediterranea si riappropriò delle terre di Vivara e ancor oggi esistono specie abbastanza rare. Il bosco originario adesso è stato ripristinato, grazie alla protezione che l'isola ha avuto per quasi 70 anni.
Anche in questo caso per visitare le bellezze naturali dell'isola, se si vuole una guida, è necessaria una prenotazione e un pagamento prima delle 48 ore precedenti alla visita, gli orari sono due, una alle 11 e una alle 15. La visita guidata è autorizzata e dalla Riserva Naturale Statale Isola di Vivara.
Un paradiso naturale nel Golfo di Napoli
L'isola, grazie al facile collegamento con Procida, è diventata negli ultimi anni meta turistica molto ricercata. Dall'anno di riapertura al pubblico, nel 2017, la Riserva Naturale Statale dell'Isola di Vivara ha registrato un considerevole aumento delle richieste di prenotazioni. Inoltre quando si visitano le Isole Flegree non si può non fare un salto a Vivara. Per assaporare quella voglia di natura incontaminata.